1864.
Mettiamola così.
L’8 novembre – che si combatta o meno – si vota per White House.
I repubblicani, per quanto riluttanti, confermano il Presidente in carica assegnandogli a giugno la nomination.
Tentennano per l’andamento della Guerra di Secessione che sembra non debba concludersi mai.
(Per inciso, al fine di dimostrare che il conflitto non è affare esclusivamente loro, affiancano a Lincoln un democratico non secessionista, Andrew Jackson, e si propongono come ‘National Union’).
Non pochi GOP, peraltro, vanno pensando che sia necessario un deciso cambiamento, una candidatura alternativa.
E individuano un possibile differente protagonista in John Fremont, generale ed esploratore, già invano – primo candidato repubblicano di sempre – in corsa per White House nel 1856.
Nasce in cotal modo ed ha una davvero minima durata (da maggio a settembre) il ‘Radical Democracy Party’.
È la caduta di Atlanta (2 settembre) a rimettere le cose a posto.
È la notizia della caduta della capitale della Georgia ad opera delle truppe di William Tecumseh Sherman – notizia che finalmente fa intravedere la vittoria finale del Nord – che smorza ogni proposito alternativo e rilancia la candidatura di Abraham Lincoln che il successivo primo martedì dopo il primo lunedì di novembre batterà facilmente il rivale George McClellan.