Come il presidente Bush reagì agli attacchi dell’11 settembre

Ci si interroga, molto preoccupati.

Se Donald Trump arrivasse alla Casa Bianca cosa succederebbe?

Due in merito, in specie e fondamentalmente, le cose da dire.

In prima battuta, sarà bene ricordare che il presidente degli Stati Uniti d’America è certamente l’uomo di maggior potere al mondo ma che, comunque, secondo quanto affermò Gerald Ford, “l’unica cosa che può decidere da solo è quando andare al gabinetto” tanti e tali sono i bilanciamenti previsti dalle leggi a proposito proprio dell’esercizio del predetto potere.

In seconda battuta – e il titolo di questo breve intervento vorrebbe illuminare al riguardo – che gli accadimenti successivi alla entrata in carica del capo dello Stato possono incidere, incidono, profondamente indirizzandone l’azione in modo del tutto imprevedibile.

Anno elettorale 2000.

In corsa – guardando alla politica estera – il sostanzialmente neoisolazionista George Walker Bush per i repubblicani e il vice di Bill Clinton Al Gore, un interventista, per i democratici.

Il primo, alla fine di una serie di travagliati eventi che è inutile in questa sede riepilogare, prevale.

Gli USA, stando alle promesse dal secondo Bush fatte in sede di campagna, devono concentrarsi sui problemi interni, sul rapporto con l’emergente Asia, sui vicini Messico e Canada, cercando di porre un qualche distacco rispetto ai sia pure pressanti problemi del restante mondo.

Una politica neoisolazionista, semplicemente.

G.W. si insedia il 20 gennaio 2011 e meno di otto mesi dopo, l’11 settembre, l’America viene attaccata e gravemente ferita.

Sappiamo quanto in seguito e per conseguenza non solo la politica USA ma l’intero mondo siano radicalmente mutati.

Ebbene, tornando alla iniziale domanda, e tenendo ancora conto del fatto che molte affermazioni ‘sparate’ nel corso di una campagna elettorale hanno il preciso intento di catturare consensi e voti ma non saranno dipoi veramente alla base del concreto operare dell’eletto, nessuno oggi può seriamente affermare che un presidente Trump agirà in un modo o nell’altro.

Il ruolo, gli indicati bilanciamenti, gli imprevedibili accadimenti influiranno in modo decisivo in uno o più versi al momento non determinabili.

Neppure con una palla di vetro!

(Aggiungo che ottimi candidati, una volta eletti, si sono dimostrati pessimi presidenti e che, di contro, omuncoli di pochissimo peso sono stati capi dello Stato di assai alto profilo).