Conclusa l’esposizione delle accuse da parte dei democratici

I sette Rappresentanti democratici incaricati di sostenere in Senato le accuse contro Donald Trump al fine di ottenerne la destituzione hanno terminato le loro esposizioni e lasciano ora spazio alla difesa.
Adam Schiff – il capo delegazione – in particolare ha efficacemente usato lo slogan più significativo del Presidente modificandolo in un “Prima Trump, non prima l’America”.
Dal canto suo, Jerry Naddler, ha sintetizzato il proprio argomentare con l’accusa “È un dittatore’”.
I sette in genere si sono soffermati più sul secondo capo di accusa (l’eventuale ostruzione al Congresso) che sul primo (abuso di potere).
Nei prossimi tre giorni (il medesimo spazio di tempo è concesso alle due parti in causa) i repubblicani avranno modo di ribattere.
Alla fine, per quanto si argomenti, resta l’Impeachment una procedura politica.
Il pressoché granitico schieramento dei due fronti senza che (Tulsi Gabbard a parte) nessuno trovi modo di uscire dagli schemi ed esporre conclusioni personali lo conferma.