Contraddizioni

1 Hillary Rodham Clinton e Bernie Sanders – i due candidati democratici superstiti (il terzo, Martin O’Malley, peraltro, non ha mai contato un fico secco ed è andato praticamente subito al tappeto per il conto totale e un quarto, serio, non c’è mai stato) – rappresentano, dicono di rappresentare, il nuovo e il cambiamento e sono vecchi come il cucco!

2 L’anziano, eccome, senatore del Vermont è il più seguito dai giovani.

3 Gran parte dei candidati repubblicani  in pista – addirittura, in partenza, diciassette – erano giovani e rappresentavano, chi più chi meno chi all’estremo, il conservatorismo!

4 I neri USA votano in buonissima maggioranza democratico quando storicamente, e senza tema di smentita se non da parte degli ignoranti, in materia di libertà e diritti devono tutto ai repubblicani!

5 Nel mondo e da che mondo è mondo, gli immigrati si schierano dalla parte dei conservatori ma non così negli USA.

6 I media seguono con la grancassa l’ex first lady – che hanno dal primo momento (anzi, in precedenza) incoronato presidente – anche se i suoi comizi sono praticamente senza spettatori (trecento circa a New York pochi giorni fa) e ignorano Sanders (diciottomila i presenti al suo show sempre nella Grande Mela quarantotto ore prima della rivale).

7 Per finire – ma in un mondo dominato dalla tv non potrebbe essere altrimenti – nessuno si interessa ai programmi e, d’altra parte, al di là delle affermazioni fatte per bucare lo schermo e delle litanie relative al cambiamento (tutti, da sempre, tutti i candidati ne hanno parlato e ogni volta – la gente non lo vede? – la situazione, da qualunque punto di vista la si guardi è peggiorata), chi mai, in specie tra i front runner Clinton e Trump, ha proposto uno straccio di programma articolato oltre le frasi di circostanza?