Del rapporto tra Franklin Delano Roosevelt e Lyndon Johnson

James Hillman, in ‘Il codice dell’anima’, riporta quanto lo storico Robert Allan Caro ebbe a scrivere a proposito del particolare rapporto – “intenso e diverso da tutti gli altri” – esistente tra Franklin Delano Roosevelt e l’allora giovane (correva la seconda metà degli anni Trenta) parlamentare Lyndon Johnson.

“… erano entrambi grandi geni politici.

Potevano parlare alla pari.

Erano pochissime le persone con le quali Roosevelt potesse comunicare sicuro che comprendessero tutti i risvolti di quanto andava dicendo.

Ma Lyndon a ventotto anni capiva fino in fondo”.

Parlando col suo Segretario agli Interni Harold Ickes poi F.D. fece una previsione:

“…fra un paio di generazioni la bilancia del potere in questo Paese finirà per pendere verso gli Stati del Sud e dell’Ovest.

E quel ragazzo, Lyndon Johnson, chissà che non diventi il primo Presidente sudista”.

Cosa aggiungere se non che, come scrive Maldwyn Jones, il texano è stato, per quanto azzoppato dalla Guerra del Vietnam, “un Presidente assolutamente eccezionale” e quanto alla politica interna, senza discussione – a mio parere – il migliore?