Elezioni 1860: scenario e conclusioni significanti

Ok, il 6 novembre 1860 per diventare Presidente degli Stati Uniti occorre catturare almeno 152 Grandi Elettori essendo a quel momento 303 il totale.

Il candidato repubblicano Abraham Lincoln ne ottiene 180 e verrà pertanto successivamente eletto Capo dello Stato.

Certo, è questo uno dei ‘tempi’ più importanti della Storia, e non solo USA.

E sappiamo bene quali conseguenze la vittoria di Lincoln avrà.

Voglio però in queste righe prendere in esame il voto di quel lontano giorno per alcune osservazioni esemplificative in merito al particolarissimo sistema elettorale americano.

Accade difatti nella circostanza che il voto popolare veda Lincoln prevalere, Stephen Douglas (Democratico del Nord, essendosi il partito dell’asino nella circostanza diviso) classificarsi secondo, John Breckinridge (Democratico del Sud) terzo e John Bell (Unionista) quarto.

Se si guarda ai Grandi Elettori invece, secondo dopo Lincoln è Breckinridge con 72 delegati, terzo Bell con trentanove, quarto Douglas con 12.

Fatto è che quest’ultimo ottiene come detto il maggior numero di consensi popolari dopo Lincoln ma sparsi nei diversi Stati tanto da riuscire a prevalere (‘winner take all’ assoluto il metodo) soltanto in uno: nello specifico, il Missouri.

Bell, di contro, concentra i suffragi a lui favorevoli – meno della metà del predetto Douglas – in pochi Stati, vincendone tre (Virginia, Kentucky e Tennessee).

Risultato fra i due?

Quello sopra riportato che dimostra come il voto popolare abbia importanza ovviamente ma non sia decisivo.

Naturalmente, la conferma di questo assunto è definitivamente data dalla constatazione che il voto popolare di Lincoln (poco meno di 1.866.000) è addirittura inferiore al 40 per cento del totale dei consensi espressi.

Meno del 40 per cento – opportunamente collocato – basta al primo Presidente repubblicano, nelle illustrate circostanze, per vincere e per impostare del tutto correttamente dal punto di vista costituzionale l’attività governativa che avrà le dirompenti conseguenze che conosciamo.