Gli indipendenti sono con Trump?

Molti – lo si è visto – i campanelli di allarme per il campo democratico.

Lo scandalo email (il secondo!), le contestazioni a Hillary e, da parte dei suoi, all’ammansito Bernie Sanders, le dimissioni della Wasserman, i sondaggi rovesciati sulla base dei quali sembra che Trump stia spiccando il volo (tre punti per lui se i dati si riferiscono al confronto diretto, cinque se ricomprendono anche Johnson e Stein), il clima in qualche modo…

Ma la preoccupazione più grande deriva senza dubbio da una seria rilevazione fatta tra i cosiddetti elettori indipendenti, quelli che non fanno necessariamente capo a uno dei due schieramenti.

Ebbene, fino a poco tempo fa, poche ore – in buona sostanza, fino al davvero ottimo discorso conclusivo del tycoon a Cleveland – costoro risultavano favorevoli alla candidata dem per trentaquattro a trentuno.

Adesso, si dichiarano dalla parte di The Donald per il quarantasei per cento contro un misero ventotto.

Effetto momentaneo?

Può certamente essere, ma, ricordiamo, è proprio facendo andare alle urne anche gente in qualche modo da lui e dai GOP lontana che Trump ha vinto a valanga caucus e primarie.