Guam: Caucus repubblicano il 14/3 e democratico il 2/5

Scoperta nel 1521 e battezzata Isola dei Ladroni da Magellano, Guam giace in pieno Oceano Pacifico.
Dista oltre duemilacinquecento chilometri in linea retta da Manila e dodicimila e briscola da Acapulco.
In linea retta, come non navigavano i galeoni che tra gli anni Sessanta del Cinquecento e i Venti dell’Ottocento, allorquando il Messico si rese indipendente interrompendo il traffico – per all’incirca duecentocinquanta anni! – collegavano, immancabilmente facendo scalo sull’isola e trasportando merci e passeggeri (fino a mille), la filippina Manila alla messicana Acapulco.
(Le merci e quanti tra i viaggiatori volevano andare in Spagna – erano tutte quelle citate colonie spagnole e lo restarono lungamente – poi, traversate con carri le terre messicane fino a Vera Cruz, prendevano di bel nuovo il mare per arrivare a Cadice o Siviglia, da dove, a tempo debito, si ripartiva per il percorso inverso).
Ebbene, Guam, diventata con il Trattato di Parigi del 1898 dipendenza degli Stati Uniti, è, come altri, oggi non da oggi, un ‘Territorio non incorporato’ americano.
In tale condizione, ha un proprio Rappresentante, peraltro senza diritto di voto, alla Camera a Washington e nomina negli anni elettorali presidenziali suoi delegati alle Convention dei partiti statunitensi.
I calendari proposti per il 2020 da democratici e repubblicani prevedono che gli elettori dell’isola si esprimano in merito attraverso due Caucus.
Quello del Grand Old Party è in programma il 14 marzo.
Dell’Asino democratico il successivo 2 maggio.
Avranno, dipoi, in quegli ambiti, le delegazioni della sperduta terra funzioni esclusivamente consultive.
Verrà mai il giorno in cui Guam potrà entrare a far parte dell’Unione?