Il giuramento del presidente

La Costituzione americana, all’articolo due, sezione uno, ottavo comma, così recita: “Prima di entrare in carica, il Presidente dovrà fare la seguente dichiarazione con giuramento o impegnando la sua parola d’onore: ‘Giuro (o affermo) solennemente che adempierò con fedeltà al mio ufficio di Presidente degli Stati Uniti e che con tutte le mie forze preserverò proteggerò e difenderò la Costituzione degli Stati Uniti’”.

George Washington, eletto una prima volta nel 1789 (è l’unica occasione in cui si sia votato per la presidenza in un anno dispari), confermato nel successivo 1792, prese nuovamente possesso della carica il 4 marzo del seguente 1793.

Da allora e fino alla riforma costituzionale entrata in vigore il 23 febbraio 1933 (XX Emendamento) il presidente in carica concludeva il proprio mandato alla mezzanotte del 3 marzo dell’anno successivo a quello elettorale e il nuovo (o confermato, se del caso) giurava e si insediava a mezzogiorno del giorno dopo, il 4 marzo.

Faceva (e fa oggi, rispetto alla data del 20 gennaio) ovviamente eccezione il giuramento del vice presidente subentrante in caso di morte o dimissioni del Capo dello Stato eletto.

L’atto, infatti, in tale evenienza, ha luogo nel momento della successione.

Il citato XX Emendamento prescrive che “La durata in carica del Presidente e del Vice Presidente avrà termine a mezzogiorno del 20 gennaio” dell’anno seguente le elezioni e che “alle stesse date entreranno in carica i loro successori”.

Così è, quindi, dal 20 gennaio del 1937, giorno d’inizio del secondo mandato di Franklin Delano Roosevelt.

La solenne cerimonia – ‘inauguratio’ – prevede il giuramento del neo eletto (o del confermato) Presidente nelle mani del Presidente della Corte Suprema alla presenza di un vescovo protestante, di un vescovo cattolico e di un rabbino.

Se si comprende nel numero F.D.Roosevelt (che giurò addirittura quattro volte essendo stato appunto prescelto in quattro occasioni), GBarack Obama è stato il diciassettesimo presidente degli Stati Uniti che ha giurato per un secondo mandato dopo avere completato il primo nel quale era stato personalmente eletto.

Aveva inaugurato la serie George Washington.

Altri hanno giurato una seconda volta avendo vinto in prima persona le elezioni dopo essere subentrati, in quanto Vice Presidenti, nel corso del precedente quadriennio al Presidente in carica defunto (Theodore Roosevelt, Calvin Coolidge, Harry Truman, Lyndon Johnson).

Non sempre la cerimonia del giuramento e dell’insediamento porta bene.

Il 4 marzo del 1841, il generale William Harrison, sotto una pioggia continua e rifiutando cappello ed ombrello, ebbe a pronunciare a capo scoperto il più lungo discorso di insediamento della storia.

Prese, naturalmente, una bella polmonite e passò a miglior vita il successivo 4 aprile.

Stabilì così due record, uno insuperabile (è il primo Presidente USA ad essere morto in carica) e l’altro per ora imbattuto: il mandato più breve, di un solo mese!