Il ‘miracolo’ Donald Trump stasera in tv nel dibattito con Hillary Clinton

Risate e sberleffi.

Queste le subitanee reazioni nel giugno del 2015.

“Ma dove crede di andare?”

“Scherza?”

“Ma si prende sul serio?”

E a dargli del buffone.

Poi, prima lentamente, poi più velocemente, infine a valanga, la sua candidatura si è imposta.

Ed eccolo qui, stasera 26 settembre 2016, opposto quale candidato repubblicano a Hillary Clinton, l’unta del Signore.

Un percorso, il suo, – è di Donald Trump che si parla, ovviamente – che va, sia pure a volo d’uccello, ricordato.

Come si diceva, l’annuncio della candidatura a giugno 2015, esattamente il 16 di quel mese.

Sessanta giorni scarsi dopo, già si sorride di meno e si comincia a parlarne come di una “incognita”.

Il GOP, almeno nel suo establishment, non lo vuole, ma i sondaggi, in particolare dopo i primi confronti tv interni al partito, dicono il contrario.

I rivali, quelli più ‘dolci’, mano mano, si ritirano.

A febbraio perde di poco in Iowa ma vince nel New Hampshire e comincia a correre davvero.

E non lo fermano più.

L’1 marzo ottiene ottimi risultati nel primo e già molto indicativo ‘supermartedì’.

Ad aprile, dopo il New York, è praticamente a cavallo.

L’Indiana, ai primi di maggio, chiude i giochi.

E anche i più coriacei rivali si dileguano.

Quando, alla fine della maratona caucus/primarie, si fanno i conti si scopre che è il candidato repubblicano che ha raccolto nel corso di quelle votazione, di gran lunga, più voti popolari nell’intera storia GOP.

E oggi se la vede con la signora Clinton, il candidato ineluttabile.

Sarà morbido andando contro la propria natura?

Cercherà di strapazzarla come gli è finora sempre riuscito?

Vedremo.

Ma se le cose gli andranno bene, dovesse vincere per KO, davvero White House sarebbe a portata di mano.

Un ‘miracolo’ alla cui realizzazione, con ogni probabilità, non credeva neppure lui.

Anche questa è America!