Il passaggio dei poteri tra Obama e Trump (lo scenario possibile)

Barack Obama – per usare un eufemismo – non vede Donald Trump di buon occhio, del tutto ricambiato dal tycoon.

Ebbene, dovesse vincere il GOP cosa accadrebbe il 20 gennaio prossimo in quel di Washington?

Guardando indietro, la successione più burrascosa fu quella tra John Quincy Adams e Andrew Jackson.

Vecchi rancori personali e politici, alla base.

Epiteti sanguinosi scambiati nel corso della campagna.

Considerazione vicina a zero da parte di Adams del rivale che, secondo lui, non sapeva neanche vergare il proprio nome tanto era ignorante.

Accuse di maneggi non certamente nobili da parte di Jackson.

Polemiche a non finire che portarono a un 4 marzo 1829 (allora, si entrava in carica il 4 di marzo e non il 20 gennaio) nel quale il passaggio delle consegne e dei poteri praticamente non ci fu.

Adams rifiutò di aspettare e accogliere il rivale come pure di accompagnarlo in carrozza – come dettava il cerimoniale – al luogo del giuramento.

Non che qualcosa di simile debba accadere il giorno dell’insediamento, ma, ripetiamo, vincesse Trump, sarebbe di certo un giorno da vivere con attenzione particolare.