Il plagio di Melanie Trump, un caso di cretinismo assoluto

Un caso di cretinismo assoluto.

Riassunto delle puntate precedenti (per chi le avesse perse).

Donald Trump – a parere di tutti, avversari compresi, un drago nella comunicazione – imposta la convention repubblicana di Cleveland come si trattasse di un grande, grandissimo show televisivo.

Contano le apparenze (e, per il vero, così è sempre più in tutti e due i campi partitici da parecchi decenni, da quando imperversa la benedetta/maledetta tv), contano gli slogan, conta poco o nulla la politica.

In apertura o quasi, il clou: il discorso di Melanie, la terza signora Trump (è, fra l’altro, segno dei tempi, la prima volta di una terza moglie; finora, al massimo, seconde consorti, ma glisson).

Un discorso per alcuni significativi passaggi mooolto simile a quello tenuto da Michelle Robinson Obama alla convention democratica del 2008, allorquando il marito ottenne la prima nomination.

Ora, chi mai nello staff del tycoon (dato che, per quanto si affannino a dire, di certo il discorso non è opera della signora) ha potuto pensare di copiare e farla franca in un mondo nel quale la memoria tecnologica regna sovrana?

In un mondo nel quale basta scrivere una frase su google per scoprire immediatamente se e quando e da chi è già stata usata?

In un mondo nel quale, così facendo, ci si consegna, mani e piedi legati, in pasto al nemico?

Scartata l’ipotesi – subito tirata fuori – del complotto.

Scartate altre inverosimili congetture, resta il citato cretinismo, il dilettantismo che si insinua in una serie di ingranaggi che dovrebbero essere perfettamente oliati e che non lo sono.

Uno smacco per The Donald in specie perché ne ferisce l’immagine nel ‘suo’ campo, quello della comunicazione.

Ovviamente, assistessimo ad un confronto politico/ideologico e non a degli spettacoli, cose del genere non avrebbero cittadinanza e, ove l’avessero, non sarebbero in alcun modo rilevanti.

Ma in una contingenza nella quale Abraham Lincoln – brutto e complesso, articolato nell’esposizione come era – non supererebbe il primo dibattito televisivo, cosa possiamo attenderci se non candidati e scandali di carta pesta?