Reddito di cittadinanza per gli USA?

È stata l’apparizione nelle primarie del 2016 di Bernie Sanders nelle fila democratiche a sdoganare definitivamente la parola.

Uno sdoganamento estremamente significante perché fino a non poi molti anni fa negli States dare del ‘socialista’ a qualcuno equivaleva ad insultarlo e a relegarlo ai margini dell’agone politico.

Il, lento dapprima e poi sempre più rapido, declino degli ‘White, Anglosaxon, Protestant’ (‘Wasp’, ovviamente) e il contemporaneo affermarsi di differenti etnie, quelle latino americane in specie ma non solo…

il convincimento, prima alquanto latitante, tra i neri della necessità di recarsi ogni volta più numerosi alle urne…

l’azione per qualche verso socialisteggiante della amministrazione Obama…

le posizioni ‘politicamente corrette’ sempre più dilaganti…

starei per dire, l’aria che tira…

permettono in questa stagione politica – per quanto forze in opposizione si organizzino – di proporre al popolo americano riforme, in ogni campo ed altresì in quello sociale, definibili come ‘europee’.

(E non si dimentichi che quanti arrivarono in America e soprattutto quanti diedero vita agli Stati Uniti erano andati via dal Vecchio Continente per sfuggirne leggi e consuetudini cercondone e trovandone di differenti e spessissimo opposte in particolare nel campo etico/sociale).

È quindi comprensibile che uno dei (mille) candidati alla nomination democratica – un certo Andrew Yang, non meglio identificato come “imprenditore” nuovaiorchese – sia arrivato a proporre nientemeno che il famigerato ‘Reddito di cittadinanza’ per i cittadini americani.

Di questo signore si perderanno presto le tracce e per il momento anche di questa sua proposta come detto ‘europea’.

Per il momento perché il declino della ‘Vecchia America’ potrebbe portare (porterà) ad infliggere anche tale ‘ferita’ all’anima yankee vie più minoritaria.