Robert Redford ricorda Franklin Delano Roosevelt

In un davvero interessante intervento scritto, Robert Redford (nato nel 1936) ricorda quando, con i parenti d’attorno, gli accadde di ascoltare i discorsi radiofonici di Franklin Delano Roosevelt.
(Tempo di Seconda Guerra Mondiale, ovviamente, essendo prima Robert troppo piccolo e deceduto Franklin Delano il 12 aprile 1945 ad armi ancora spianate).
Rammenta i toni e le parole usati dal Presidente del New Deal.
Toni, parole e concetti che – fortemente dice – univano.
Non dividevano – ecco (semplificando) la conclusione che lo porta a dire che voterà Joe Biden – come dividono i discorsi che pronuncia oggi Donald Trump.
Si chiede il grande attore se nostalgia e memoria non possano condizionarlo, ma tant’è.
Volendo, si potrebbe rispondere a Redford che in tempo di guerra (lutti infiniti all’ordine del giorno e per tutti) sarebbe stato folle indirizzare ai cittadini parole dividenti.
Ben sapendo F. D. R. che il conflitto avrebbe richiesto a lungo altri immensi sacrifici (sarà il successore Harry Truman a decidere di porre fine al probabilmente ancora lunghissimo confronto con Tokyo usando le atomiche).
Non ricorda – era bambino e comunque nessuno lo ricorda – che per quanto F. D. R. ‘unificasse’, il 7 novembre del 1944 (l’ultima volta che il ‘four terms President’ vinse le elezioni) ben 22 milioni di Americani, il 46 per cento, gli votarono contro.
Un risultato che gli consentì senz’altro di vincere ma che, conseguito in tempi tanto difficili e per conseguenza, in quanto tali, ‘unificanti’ (è da sempre in queste situazioni che insiste e si manifesta il fenomeno conosciuto come ‘around the flag effect’) dimostra che non fosse assolutamente – come viene rappresentato e Redford ricorda – ‘il Presidente di tutti’.
I dati di fatto incontestabili dicono che così, al di là della leggenda, non era!