L’abbiamo detto e scritto subito.
La scelta da parte di Hillary Clinton del senatore Tim Kaine (fra l’altro, non molto ben messo e vulnerabile per i rapporti con i suoi finanziatori) come running mate è uno schiaffo in faccia a tutti coloro che nel corso di caucus e primarie hanno sostenuto e votato Bernie Sanders.
Lungi dall’aprire alle istanze sociali e riformatrici dei liberal, con questa decisione a favore di una persona che è una sua fotocopia in fatto di collocazione ideologica e politica Clinton apre altresì un altro fianco agli attacchi di Donald Trump che subito ha girato il coltello nella piaga invitando i sandersiani a votare per lui.
(E va ricordato che secondo non pochi osservatori e nei fatti alcune istanze sociali portate avanti dal magnate GOP sono, se così si può dire, ‘di sinistra’).
Come sempre glaciale, la candidata dell’asinello replica minimizzando, anche a proposito delle obbligate dimissioni della Wasserman.
Sarà contestata dai liberal nel corso della convention?