‘Underdog’

È detto ‘underdog’ il candidato ad una carica preso poco in considerazione perché ritenuto di scarso peso.
Guardando alle più vicine tornate elettorali USA, certamente era e si è confermato un ‘underdog’ il repubblicano Bob Dole opposto a Bill Clinton nel 1996.
Lo stesso Clinton quattro anni prima aveva invece rovesciato il tavolo.
In secondo o addirittura terzo piano all’inizio della campagna per la nomination democratica, aveva saputo invertire clamorosamente la rotta e andare diritto fino in fondo.
Un vero terremoto, uno sconvolgimento o, come dicono gli americani, un ‘upset’.
Può essere definito ‘underdog’ il Trump del 2016?
Certo.
Non fu forse addirittura preso in giro allorquando si propose a luglio dell’anno precedente?
Ove si guardi oggi ai democratici in corsa viene da considerare un ‘underdog’ in grado di stupire Andrew Yang.
È finora riuscito a restare in gara contro le aspettative e i sondaggi lo danno in progresso.
Vedremo.