Gary Hart e il ‘Super Tuesday’

Il prossimo 3 marzo è in programma negli USA impegnati nella campagna elettorale interna ai partiti per la nomina dei delegati alle Convention l’oramai mitico ‘Super Tuesday’.
Saranno nella circostanza in gioco un davvero consistente numero di delegati e, considerato il fatto che tra gli Stati i cui cittadini sono convocati alle urne si contano la California e il Texas, oltre un terzo dei possibili votanti a livello nazionale.
Possibili votanti perché ovviamente non tutti gli aventi diritto (già abbastanza riluttanti a farlo quali sono nelle Presidenziali) davvero si recano ai seggi nei Caucus e nelle Primarie.
Prendendo in esame gli esiti dei ‘Super Tuesday’ a partire dal 1984, si nota che, con una sola eccezione, il candidato risultato vincente nelle varie circostanze (magari, davvero di poco come Barack Obama nei confronti di Hillary Rodham Clinton nel 2008) tra i democratici come tra i repubblicani abbia poi effettivamente conquistato la nomination del partito facendosi incoronare nel congresso estivo battendosi pertanto fino alla fine per White House (vincendo o soccombendo è un altro discorso).
L’eccezione sopra accennata è proprio relativa al 1984 (correva il 13 marzo) e concerne il partito dell’Asino.
Si affermò infatti in quelle fila nell’occasione il Senatore del Colorado Gary Hart (1).
Sconfitto nella fattispecie, l’ex Vice Presidente Walter Mondale dipoi peraltro prescelto dai democratici e annichilito nel successivo novembre da Ronald Reagan.

(1) Hart è stato (e in qualche modo ancora è) un personaggio di particolari qualità e carisma.
Straordinario – per quanto infine non premiato – il suo incedere nella campagna elettorale predetta.
Allorquando, da outsider estremo, si propose nel febbraio del 1983 valeva difatti solo l’uno per cento nei sondaggi.
Sarà lo stesso Hart il vero ma effimero primo attore della successiva tornata democratica del 1988.
Vero ma subito ritirato: dato favorito e primissimo (il recente film che ricorda questi avvenimenti è correttamente intitolato ‘The front runner’) nei sondaggi, dovette ritirarsi a causa di uno scandalo sessuale che lo vide protagonista.
Per la storia, anche nel 1988, non avendolo scelto (all’epoca, molti avevano la fondata sensazione che avrebbe conquistato la Casa Bianca), i democratici, questa volta mettendo in campo il Governatore del Massachusetts Michael Dukakis, persero contro l’allora Vice Presidente di Reagan George Herbert Bush il certame novembrino.