Il vicepresidente della Fondazione Italia USA invitato dal governo degli Stati Uniti

L’on. Alessio Bonciani, vicepresidente della Fondazione Italia USA, è stato invitato ufficialmente negli Stati Uniti nell’ambito del progetto “International Visitor Leadership Program” del Dipartimento di Stato. Il vicepresidente della Fondazione visiterà Washington DC e diverse altre città, incontrando membri del governo degli Stati Uniti.

Dibattito della Fondazione Italia USA su “Processo Amanda Knox – Se fosse accaduto negli Stati Uniti”

La Fondazione Italia USA organizza a Roma il 18 marzo 2010 alle ore 18 alla Camera dei Deputati, Sala delle Conferenze di Palazzo Marini, un incontro sul tema “Processo Amanda Knox – Se fosse accaduto negli Stati Uniti”. Parteciperanno al dibattito, introdotto dal presidente della Fondazione Italia USA on. Rocco Girlanda e moderato dal giornalista Moreno Marinozzi di Sky Tg24, Anthony Sistilli, avvocato, Novastudia Law Firm, Catherine Arcabascio, preside Nova Southeastern University Law Center di Fort Lauderdale e co-fondatrice dell’organizzazione americana The Innocence Project, Rebecca Spitzmiller, Facoltà di Giurisprudenza Università Roma Tre, Patricia Thomas, Associated Press. L’incontro avrà lo scopo di confrontare i sistemi giudiziari e processuali italiano e americano e comprendere quale sarebbe stato un possibile verdetto se un caso analogo si fosse verificato negli Stati Uniti. La partecipazione va confermata via email

Celebrazione per l’anniversario dell’Inauguration Day del presidente Obama

Celebrato a Gubbio l’anniversario del primo anno dall’Inauguration Day del presidente Barack Obama, con la proiezione del documentario “Obama, un sogno americano” prodotto dalla Fondazione Italia USA, Sky Tg24 e Corriere della Sera.

In corso di pubblicazione il libro “Lettere dal Presidente” con il patrocinio della Fondazione Italia USA

E’ in corso di pubblicazione il libro “Lettere dal Presidente” di Ilaria Rapacchio, edito con il patrocinio della Fondazione Italia USA, che raccoglie e traduce per la prima volta in Italia tutte le email inviate da Barack Obama ai suoi sostenitori durante la campagna elettorale del 2008. Anticipiamo la prefazione scritta dal presidente della Fondazione Italia USA, on. Rocco Girlanda.

Barack Obama è certamente il primo grande leader dell’era di Facebook. Ancora alla fine del 2004 Obama era uno sconosciuto rappresentante dell’assemblea statale dell’Illinois, non era neppure un senatore. Figlio di un keniota che non ha praticamente mai conosciuto, e di una antropologa del Kansas. Nato alle Hawaii ma cresciuto in Indonesia. Come è stato possibile che questo candidato democratico abbia conquistato non solo la Casa Bianca, ma abbia cambiato il volto della politica e della leadership sul piano mondiale? I nuovi media e i nuovi linguaggi hanno avuto un ruolo primario.

Proprio le nuove forme di comunicazione e di informazione e i social networks, da Twitter a Youtube, da Flickr a Facebook, consentono oggi quella che potremmo chiamare la “politica dell’outsider”, fino a pochi anni or sono impensabile. Giovani candidati nascono ed esplodono, anche in Europa, grazie alla rete. La velocità del web ed il conseguente trasferimento immediato di informazioni a decine di milioni di persone, spesso utenti “targettizzati” e quindi perfetti per il marketing politico, permette l’affermazione di leadership che la politica tradizionale mai avrebbe immaginato, chiusa com’era negli apparati e nella burocrazia dei partiti. E con i media cambia il linguaggio e i suoi codici, che deve necessariamente adattarsi alle forme più brevi, immediate, dirette, come richiesto dalle regole della rete.

Obama ha subito intuito l’enorme potenzialità della rivoluzione che è in corso. Quando erano tutti in attesa della conferma circa la sua candidatura alla Casa Bianca, a fine 2006, Obama decideva di girare un video, che iniziava con la solennità di un discorso da senatore nel suo ufficio del Congresso, si soffermava sulla prossima campagna elettorale per il presidente degli Stati Uniti, e creava una forte aspettativa. Ma al termine, al posto dell’annuncio così atteso, estraeva il cappello dei Chicago Bears e dichiarava ridendo il suo appoggio alla squadra. Il video, in pochissime ore, diverrà un cult dei bloggers e delle pagine di Youtube, portando immediatamente Obama a vette di popolarità altissime.

Con l’avvento di Barack Obama cambia non soltanto la politica americana, ma la stessa visione della politica. Basta vedere, ad esempio, i dati relativi ai contributi elettorali raccolti durante la sua campagna, dove risaltano non tanto le cospicue e consuete donazioni da parte delle grandi corporations, bensì i milioni di contributi individuali da un dollaro raccolti attraverso la rete.

Tra la sua generazione e quella degli altri politici americani c’è la stessa differenza che troviamo tra Wikipedia e una vecchia enciclopedia che teniamo da anni nella libreria. Qualunque sarà l’esito della sua presidenza, la campagna elettorale di Barack Obama e la sua vittoria hanno certamente contribuito a cambiare per sempre il modo di fare politica nell’Occidente.

Proiezione in occasione dell’anniversario dell’Inauguration Day del presidente Obama

In occasione del primo anniversario dell’Inauguration Day del presidente Barack Obama, la Fondazione Italia USA organizza il 10 gennaio 2010 alle 17 a Gubbio, presso il centro servizi Santo Spirito, una proiezione privata del documentario “Obama, un sogno americano”, realizzato dalla Fondazione Italia USA con SkyTg24 e Corriere della Sera. Introdurranno il documentario Rocco Girlanda, presidente della Fondazione Italia USA, con Orfeo Goracci, sindaco di Gubbio, Marco Vinicio Guasticchi, presidente della Provincia di Perugia, Maria Rita Lorenzetti, presidente della Regione Umbria, Catia Polidori, direttore esecutivo della Fondazione Italia USA, Mario Ceccobelli, vescovo di Gubbio. I partecipanti riceveranno in omaggio una copia del dvd “Obama, un sogno americano”.

La Fondazione Italia USA al Gran Galà del Made in Italy su Raiuno

Rappresentata dal direttore esecutivo, on. Catia Polidori, la Fondazione Italia USA ha partecipato al Gran Galà del Made in Italy, tenutosi a Roma presso l’Auditorium Parco della Musica, condotto su Raiuno da Pippo Baudo e Metis Di Meo, con la partecipazione tra gli altri di Nino Benvenuti, Massimiliano Rosolino, Albano, Renzo Arbore, Michele Placido, Gina Lollobrigida, Adriano Panatta, Lina Wertmuller, Fernanda Gattinoni.

Il servizio di Associated Press sulla visita della Fondazione Italia USA ad Amanda Knox

Il servizio televisivo di Associated Press, diffuso da oltre 800 reti televisive in tutto il mondo, sulla visita della delegazione della Fondazione Italia USA ad Amanda Knox presso il carcere di Capanne, Perugia.

Rinaldo Petrignani consigliere per le relazioni internazionali della Fondazione Italia USA

L’ambasciatore Rinaldo Petrignani è stato nominato consigliere per le relazioni internazionali della Fondazione Italia USA. Rinaldo Petrignani è stato per dieci anni ambasciatore italiano a Washington, oltre ad aver ricoperto l’incarico di rappresentante italiano presso le Nazioni Unite a Ginevra e di consigliere diplomatico del presidente del Consiglio dei Ministri. E’ stato segretario generale delegato della NATO a Bruxelles, ed è attualmente presidente di Boeing Italia. E’ autore di alcuni volumi, tra cui “L’era americana. Gli Stati Uniti da Franklin D. Roosevelt a George W. Bush” (Il Mulino) e “In diretta con l’America” (Rusconi).

Visita ad Amanda Knox nel carcere di Capanne a Perugia

Una delegazione della Fondazione Italia USA guidata dal presidente, on. Rocco Girlanda, ha incontrato Amanda Knox nel carcere di Perugia. Riportiamo una sintesi della dichiarazione del presidente della Fondazione. Nella foto, Rocco Girlanda e Patricia Thomas di Associated Press.

Abbiamo incontrato Amanda Knox nella sua cella del carcere di Perugia per verificare la sua condizione di detenuta anche alla luce della fortissima eco che questo caso ha avuto negli Stati Uniti, tanto da interessare perfino le istituzioni americane e il segretario di Stato Hillary Clinton. Come presidente della Fondazione Italia Usa ho ritenuto necessario questo incontro per quelle che sono le ricadute che questo drammatico caso di cronaca sta avendo tra i nostri due Paesi, da sempre legati da un indissolubile vincolo di amicizia testimoniato dalla storia, un legame che non sarà certo un fatto di cronaca nera a ledere o compromettere.

Una visita, quella ad Amanda Knox, che ovviamente va al di là di qualsiasi considerazione sullo svolgimento e sugli esiti del processo temi questi che competono unicamente alla magistratura giudicante del nostro Paese e che non possono e non debbono in alcun modo rientrare negli incontri tra parlamentari e detenuti, come del resto ben precisano anche le norme penitenziarie.

Ritengo peraltro fuori luogo l’inserimento dell’antiamericanismo, come richiamato dalla senatrice americana Maria Cantwell, in una vicenda come quella in oggetto, che si presta a facili strumentalizzazioni. A mio parere sarebbe più giusto evitare di creare polemiche o presunti casi di Stato, che esulano totalmente dalle dichiarazioni rese dalle parti in oggetto e dai rispettivi governi.

Ad Assisi la cerimonia per gli auguri natalizi della Fondazione Italia USA

Cerimonia per gli auguri natalizi della Fondazione Italia USA, dopo la Santa Messa presso la Tomba di San Francesco d’Assisi per ricordare spiritualmente l’amicizia tra Italia e Stati Uniti d’America, celebrata dal Custode del Sacro Convento padre Giuseppe Piemontese accompagnato dal direttore della sala stampa del Sacro Convento padre Enzo Fortunato. Riportiamo l’omelia di padre Giuseppe Piemontese con gli auguri alla Fondazione.

Avvento, preparazione al Natale: la festa delle feste per S. Francesco; per noi festa che avvertiamo importante e che evoca ricordi di affetti, legami, giorni di gioia.

Il motivo della gioia: La venuta, la presenza di Gesù Cristo, figlio di Dio in mezzo a noi. Vangelo di Luca: vi annuncio una grande gioia, oggi è nato per noi il Salvatore.

In questa domenica siamo invitati a preparare l’incontro con Gesù. Giovanni Battista, il profeta precursore è al centro del vangelo odierno, per aiutarci. Varie categorie di persone, pongono a Giovanni Battista la domanda di fondo: che cosa dobbiamo fare? Le risposte del Battista sono sorprendenti per la loro apparente “normalità”.

Alla folla: chi ha due tuniche ne dia a chi non ne ha e chi ha da mangiare faccia altrettanto: oltre la conversione, viene proposta la collaborazione al bene di tutti, la gratuità.

Per Natale: esistenza sobria e solidale.

Ai pubblicani, esattori delle tasse, considerati ladri e traditori :” Non esigete nulla oltre quanto vi è stato fissato”. Indicazione della correttezza professionale e dell’onestà.

Ai militari:” Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe”. Indicazione della non violenza. Sono messi in guardia dalla violenza motivata da interessi di parte, da atteggiamento di onnipotenza e da sete di conquista. Raccomanda di non abbandonare le armi, ma di non maltrattare nessuno e di mettere la loro forza al servizio della legalità.

A questo punto della nostra vita ci chiediamo: verso dove siamo incamminati? cosa proporrebbe a noi Giovanni Battista? Innanzitutto siamo invitati ad essere non solo a fare, nella normalità quotidiana.

Giovanni Battista ci suggerisce che la vera conversione a Dio passa attraverso il primato riconosciuto alla persona umana, soprattutto bisognosa. Amabilità verso il prossimo: atteggiamenti di attenzione, rispetto, ascolto, premura, cortesia.

La Fondazione Italia USA, di cui siete esponenti, nella circostanza del Natale vi richiama alle idealità costitutive e a dare un apporto specifico come cristiani. La fede in Gesù Cristo, Figlio di Dio fatto uomo, il primato riconosciuto alla persona umana, soprattutto bisognosa, l’amabilità, verso il prossimo, la correttezza nel vivere la vostra condizione di cittadini, professionisti, parlamentari: sono le mete che siete chiamati a raggiungere.

La vostra è una Fondazione di amicizia tra popoli e nazioni: proporre conoscenza, stringere amicizia, costruire ponti, abbreviare le distanze, favorire la pace.

La vostra celebrazione prenatalizia sulla Tomba di S. Francesco d’Assisi è non solo espressione di affetto verso il Santo Patrono d’Italia, ma anche riconoscimento del suo operato nel favorire la fraternità e l’amicizia tra popoli diversi.

Francesco d’Assisi, appena si vede circondato da altri sette compagni, a due a due li invia nelle varie parti dell’Europa per annunciare a tutti la concordia e la Pace di Gesù Cristo, per predicare il Vangelo della conversione e dell’amore. Ecco come il biografo descrive quella prima missione:

“Nello stesso tempo entrò nell’Ordine una nuova e ottima recluta, così il loro numero fu portato a otto. Allora il beato Francesco li radunò tutti insieme, e dopo aver parlato loro a lungo del Regno di Dio, del disprezzo del mondo, del rinnegamento della propria volontà, del dominio che si deve esercitare sul proprio corpo, li divise in quattro gruppi, di due ciascuno e disse loro: «Andate, carissimi, a due a due per le varie parti del mondo e annunciate agli uomini la pace e la penitenza in remissione dei peccati; e siate pazienti nelle persecuzioni, sicuri che il Signore adempirà il suo disegno e manterrà le sue promesse. Rispondete con umiltà a chi vi interroga, benedite chi vi perseguita, ringraziate chi vi ingiuria e vi calunnia, perché in cambio ci viene preparato il regno eterno».

Allora frate Bernardo con frate Egidio partì per Compostela, al santuario di San Giacomo, in Galizia; san Francesco con un altro compagno si scelse la valle di Rieti; gli altri quattro, a due a due, si incamminarono verso le altre due direzioni.

Ma passato breve tempo, san Francesco, desiderando di rivederli tutti, pregò il Signore, il quale raccoglie i figli dispersi d’Israele (Is 11,12), che si degnasse nella sua misericordia di riunirli presto. E tosto, secondo il suo desiderio e senza che alcuno li chiamasse, si ritrovarono insieme e resero grazie a Dio. Prendendo il cibo insieme manifestano calorosamente la loro gioia nel rivedere il pio pastore e la loro meraviglia per aver avuto il medesimo pensiero. Raccontano poi i benefici ricevuti dal misericordioso Signore e chiedono e ottengono umilmente la correzione e la penitenza dal beato padre per le eventuali colpe di negligenza o di ingratitudine”. (FF. 366-369).

In questo brano, cari amici, possiamo trovare le linee di azione anche della vostra Fondazione perché l’incontro tra i popoli degli USA e dell’Italia sia arricchente e portatore di pace e di benedizioni.

A ciascuno di voi, e ai membri della Fondazione, nel nome di Francesco d’Assisi, auguro Buon Natale!