15 luglio 1987: quando Bill Clinton rinunciò

Certo, in quel 1987 i possibili candidati alla nomination democratica per l’anno seguente erano più di mille.

Fuori competizione il Presidente in carica – l’imbattibile repubblicano Ronald Reagan – per il disposto del XXII Emendamento, notevoli le chance di un asinello che fosse in grado di contrapporsi al probabile candidato repubblicano alla successione George Herbert Bush, Vice del californiano.

Notevoli altresì le possibilità di ottenere la nomination dopo il ritiro dalla competizione del front runner Gary Hart, azzoppato da vari scandali sessuali.

Governatore dell’Arkansas a più riprese, fra gli altri cominciava a distinguersi un giovane Bill Clinton.

(Nel successivo 1992, quando correrà per vincere, dimentichi di questa sua prima apparizione a livello nazionale, gli osservatori e i media ne parleranno come di una novità assoluta).

Andare fino in fondo o più avanti possibile?

È il momento giusto?

È rispondendo no a queste domande che il 15 luglio del 1987 Clinton esce dalla gara.

Confesserà molti anni dopo di essere stato indeciso fino al giorno prima ed anzi propenso a correre.

Politicamente corretta decisione la sua.

I tempi giusti sarebbero venuti quattro anni dopo.