2016: ‘trifecta’ GOP. 2018: perdita della Camera. 2020: ?

Stiamo, almeno quanto a 2016 e 2018, ai fatti.

Otto anni di amministrazione Obama…
La candidatura di Hillary Clinton…
Risultato (conseguente? quanto al trascorrere del tempo, certamente sì) nel 2016?
L’estremo outsider Donald Trump conquista la Casa Bianca e, mentre l’Asinello contempla i cocci, il partito repubblicano – un’impresa difficile il ‘trifecta’ a livello federale – è maggioranza in entrambi i rami del Congresso.
(Chissà se e quando ci si interrogherà pubblicamente in merito e non solo, quasi in segreto, tra gli analisti?)

Passano due anni e le Mid Term Elections 2018 portano contrastanti cambiamenti.
Alla Camera l’elefantino viene suonato (e non poco), mentre al Senato guadagna addirittura due seggi.
L’indicazione giusta è quella camerale perché la tornata elettorale alla Camera Alta è la più favorevole possibile al Grand Old Party visto che la classe di Senatori al rinnovo è largamente costituita da democratici che rischiano pertanto decisamente di più (e pagano).
Cosa che non accadrà (anzi) il 3 novembre 2020.

Passando dai fatti alle ipotesi?
Dovessero Trump e i repubblicani riuscire a invertire la rotta compirebbero davvero una impresa, viene da dire.
Un’impresa, non qualcosa di impossibile.