Arriveremo al 3 novembre!

Convulsa.
Disarticolata.
Drammatica.
Anomala.
Difficile.
Problematica.
Impronosticabile.
Più di tutte le precedenti campagne quella datata 2020?
Guardando alla pandemia, certamente sì.
No, guardando invece ad altri riscontri.
Che dire infatti dei momenti elettorali a conflitti in corso?
Del 1812, di nuovo contro gli Inglesi?
Del 1864, nel pieno della Guerra di Secessione?
Del 1944, impegnati gli USA per ogni dove nella Seconda Mondiale?
Almeno pari dal punto di vista economico a quella del 1932, conseguente il Crollo di Wall Street e nel pieno della Grande Depressione?
Tutto ciò detto e ricordato, non fossimo tanto condizionati dagli accadimenti, probabilmente l’osservazione più corretta da fare sarebbe quella relativa alla evidente, seppur diversa, crisi dei due partiti maggiori.
Del repubblicano e del democratico che propongono candidati alla Executive Mansion molto anziani.
Che non hanno una classe politica giovane di punta adeguata.
Che non hanno progetti – a parte quelli strettamente partitici – che vadano oltre il giorno per giorno.
Verrà alla fine il 3 novembre.
Ci arriveremo.
E dopo?