Casa Bianca e Corte Suprema

Voci di un qualche rilievo parlano in questi giorni del possibile  trasferimento del Vice Presidente Mike Pence alla Corte Suprema USA.

Questo, nell’ipotesi di una differente composizione del ticket repubblicano nel 2020, allorquando – voci, si ripete – al fianco di Trump correrebbe l’ex Governatore ed ex Ambasciatore all’ONU Nikki Haley.

Vedremo.

Tale lontana possibilità dà peraltro modo di ricordare velocemente alcuni particolari trascorsi storici che riguardano, appunto, trasferimenti e viavai tra Casa Bianca e Corte.

Il caso più noto è quello di William Taft.

Presidente per il GOP dopo le votazioni del 1908, sconfitto da Woodrow Wilson nel successivo 1912, fu nominato ‘Chief’ proprio della Corte Suprema da Warren Harding nel 1921.

Era quella invero per Taft – grande giurista e non eccelso uomo politico – la meta più ambita.

Più complessa la questione relativa a un altro e coevo repubblicano: Charles Evans Hughes.

Ebbe difatti il Nostro un rapporto di va e vieni con la Corte assolutamente unico.

Componente autorevolissimo della stessa, si dimise per affrontare da candidato a White House la campagna elettorale 1916.

Perse con il predetto Wilson  (nel caso, in cerca di una, come si vede, ottenuta conferma) per quanto tutti lo considerassero il favorito.

Dopo di che, approdò nuovamente alla Suprema Corte, ma come Presidente della medesima succedendo nell’incombenza nel 1930 al citato e deceduto Taft.

Va qui ricordato (per i pochi che non ne fossero a conoscenza) che la nomina dei Giudici dei quali si parla spetta al Presidente salvo successiva ratifica da parte del Senato.