Caucus e primarie

Negli Stati Uniti, la scelta dei candidati alla presidenza ad opera dei partiti non è in alcun modo regolata dalla Costituzione, che, invece, dedica naturalmente ampio spazio alla vera e propria elezione del presidente.

Al fine, quindi, di ottenere la ‘nomination’ in sede di Convenzione nazionale, le norme in vigore sono quelle dettate dagli statuti interni dei diversi movimenti politici che assegnano, in base ad indici quali la popolazione residente, i voti raccolti durante le ultime consultazioni elettorali, l’incremento o il decremento di suffragi verificatosi tra la penultima e l’ultima elezione e così via, a ciascuno Stato un determinato numero di delegati alla ‘Convention’.

Considerato, poi, che i partiti sono prevalentemente organizzati su base statale, i criteri possono altresì variare da Stato a Stato.

In sintesi, però, i due metodi maggiormente seguiti sono la designazione dei delegati nel corso di assemblee di partito (i cosiddetti ‘caucus’) e l’elezione vera e propria degli stessi attraverso il meccanismo delle primarie.

Queste ultime hanno compiuto cento anni nel 2003 essendo state utilizzate la prima volta a livello statale nel Wisconsin all’epoca governato dal riformatore Robert La Follette appunto nel 1903.

(Per il vero, la Florida rivendica in materia la primogenitura avendo emanato disposizioni in merito, applicate però solo più tardi, già nel 1901.)

Le primarie consentono all’elettore di manifestare direttamente la sua volontà nella nomina dei delegati da inviare alla Convenzione ed, essendo i delegati stessi collegati ad uno degli aspiranti alla ‘nomination’, nella scelta del candidato alla Casa Bianca.

Il sistema fu accolto subito assai positivamente ed ebbe grande successo perché considerato strumento idoneo a combattere il potere delle cosiddette ‘macchine’ dei partiti che, in precedenza, governavano a proprio piacere la scena.

Ogni singolo Stato che abbia accettato le primarie le regola con leggi apposite cosicché se ne possono contare molti diversi tipi.

Peraltro, le due maggiormente adottate sono le primarie ‘chiuse’ e quelle ‘aperte’.

Alle prime possono partecipare solo i simpatizzanti del partito che le ha indette che tali si sono dichiarati in precedenza all’atto dell’iscrizione alle ‘liste elettorali’.

(Per inciso, al compimento del diciottesimo anno di età i cittadini USA hanno diritto al voto che però possono esprimere in concreto solo quanti si iscrivono alle liste elettorali: il diritto c’è ma si deve dichiarare in tal modo di volerlo esercitare).

Alle seconde – le più diffuse – possono prendere parte come votanti tutti i cittadini aventi diritto al voto indifferentemente.

La primaria più celebre ed anche quella che fornisce molto spesso indicazioni definitive sulle preferenze dell’elettorato è quella del New Hampshire che, tradizionalmente, si svolgeva nel febbraio dell’anno elettorale ma che, a partire dal 2000, ha luogo a gennaio.

Per quanto riguarda i caucus, invece, sempre secondo tradizione, il primo e maggiormente significativo è quello dell’Iowa.