Cinquanta semidei

Dal 1789 – anno nel quale fu per la prima volta eletto George Washington – al 1820 incluso, la contesa per la conquista della Casa Bianca ebbe luogo nell’ambito di un ristretto gruppo di gentiluomini tutti bene o male appartenenti alla vecchia aristocrazia americana.

Persone che avevano compiuto pressappoco il medesimo percorso, prima di tutto culturale, le quali si contrapponevano su basi ideali nell’intento di costituire e in seguito consolidare le fondamenta del nuovo Stato.

Erano i ‘cinquanta semidei’ – definizione azzeccatissima di Thomas Jefferson – ai quali si devono dapprima la Dichiarazione di Indipendenza, poi la seconda Costituzione (quella in vigore), i dieci Emendamenti dedicati ai diritti individuali (‘Bill of Rights’) e infine la messa a punto, nelle leggi, nelle interpretazioni delle stesse e nei fatti, della complessa articolazione che vede ancor oggi, a distanza di centinaia d’anni, ottimamente bilanciarsi i poteri del Presidente, quelli del Congresso e della Corte Suprema.