Come mai tutti finanziano Hillary e nessuno finanzia Trump?

Hillary Clinton era ed è il ‘candidato ineluttabile’ e l’enorme maggioranza delle persone, degli analisti, degli osservatori non ha mai dubitato della sua elezione, non solo della sua nomination.

E quindi, perché non contribuire al suo successo?

Per di più, come e’ stato dimostrato ampiamente, lei e Bill – una vera ‘macchina da soldi, il marito – hanno ricevuto e ricevono finanziamenti a gogo da ogni parte del mondo.

Denari spesso discutibili e discussi.

Fatto e’ che, tra una cosa e l’altra – assistita altresì dall’establishment democratico – l’ex segretario di Stato ha potuto mantenere uno staff di oltre settecento persone e ha molto fieno in cascina.

Come sempre (sempre), ci si deve chiedere perché in America il candidato della sinistra sia – come lei è – il più benvoluto e finanziato dalle grosse società, dalle multinazionali, nel suo caso

da nazioni straniere di assai dubbia democraticità.

Donald Trump?

Anche da questo punto di vista, tutto un altro discorso. 

Finanziamenti ridotti al minimo, nessun supporto dall’establishment repubblicano, neanche l’ombra di un contributo neppure da Andorra, per dire.

Ora, il magnate nuovaiorchese è così malmesso – economicamente parlando e senza far conto del suo patrimonio personale – soprattutto per una propria scelta.

Dall’inizio, ha dichiarato di non voler dipendere finanziariamente da nessuno, partito compreso.

Abilissimo nell’uso dei media, ha speso poco o niente nel corso delle primarie riuscendo con uno staff di una settantina di persone a far fuori i sedici contendenti GOP, non pochi dei quali molto più appoggiati di lui in termini di denaro.

E’ – e dimostra di esserlo – un candidato nuovo, che vuole farcela con le sue forze e, lo ripetiamo, non vuole, accettando finanziamenti in specie da multinazionali e grosse aziende (tutte, comunque, pro Hillary) farsi condizionare.

Siamo oggi a una svolta in questo campo quanto a The Donald?

In qualche modo, nei rapporti con l’elefantino, quasi necessariamente.

Il GOP deve trovare la maniera di appoggiarlo per evitare che un suo risultato molto negativo provochi, a valanga, una sconfitta partitica tale da far perdere il controllo del senato e, non sia mai, della camera.

Comunque, per battere la corazzata Hillary che alla fine avrà speso un ammontare di dollari stratosferico, non basterà – salvo miracoli – a Trump “metterci del suo”, come ha più volte detto.

Come se la caverà?

E’ questa una delle tantissime domande interessanti che la campagna per White House propone.