Configurazioni dei ‘Congressional districts of USA’

È con il ‘Reapportionment Act’ del 1929 che si è stabilito il ‘metodo permanente’ per distribuire Stato per Stato proporzionalmente il numero totale dei quattrocentotrentacinque Rappresentanti che siedono alla Camera.

(In verità, vengono eletti altri ‘non voting delegates’ – che partecipano ai lavori senza diritto di voto – a Washington DC e in alcuni cosiddetti ‘Territori’ quali per esempio Guam).

Indicativamente, ogni Distretto Congressionale dovrebbe avere all’incirca settecentoundicimila abitanti.

Ovviamente, ciò non vale nei casi in cui uno Stato (riguardano questi casi oggi Alaska, Delaware, Montana, North Dakota, South Dakota, Vermont e Wyoming) esprima un solo Rappresentante coincidendo tra Stato e Distretto (per questo denominato ‘at-large’) i confini.

Le variazioni conseguenti all’aumento o alla diminuzione degli abitanti di ciascuno Stato sono certificate dal Censimento decennale che si tiene negli anni con finale zero.

Il prossimo avrà luogo nel 2020.

Considerato il fatto che i cinquecentotrentotto Grandi Elettori (i quali eleggono effettivamente il Capo dello Stato ‘il primo lunedì dopo il secondo mercoledì’ del dicembre successivo alle votazioni) sono distribuiti tra gli Stati guardando al numero dei Congressisti ai quali gli Stati medesimi hanno diritto, le variazioni relative alla consistenza dei Rappresentanti incidono sulla entità dei Grandi Elettori statuali aumentandone o diminuendone il numero.