Così parlò Donald Trump (dopo il supermartedì)

“Possiamo ‘espandere’ il GOP”.

“Io sono un ‘unificatore’ ”

Queste le due più importanti affermazioni fatte da Donald Trump stanotte parlando dalla Florida dopo il supermartedì.

Glissando – come, del resto, ha fatto Hillary Clinton tra i democratici – sul mancato KO dei suoi avversari (Cruz resta in corsa come Sanders dall’altra parte), il magnate ha inteso sottolineare un fatto e una aspirazione.

Il fatto – ed era già avvenuto prima – che un assai maggior numero di elettori si sia recato quest’anno ai seggi del GOP per votare rispetto per esempio al 2012, elettori attratti dal suo carisma, per quanto negativo molti osservatori lo ritengano.

E questa circostanza, se la situazione resterà tale, gli renderà meno ostico il confronto con la Clinton che i sondaggi danno vincente nell’eventuale, ma oramai probabile, scontro nella general election.

L’aspirazione è quella di unificare il partito.

Cosa che, se davvero vuole arrivare a White House, è necessaria perché se anche una sola delle differenti ‘anime’ repubblicane lo abbandonerà a se stesso l’esito novembrino non potrà che essere negativo.