Davvero il Tedesco fu sul punto di diventare la lingua ufficiale degli Stati Uniti?

Tra i protagonisti in qualche modo ‘minori’, ma non poi troppo, del periodo ‘fondante’ (quello di fine Settecento, percorso dai cinquanta ‘Semidei’ – definizione di Thomas Jefferson – che decisero per sempre il destino della Nazione) della storia americana, un posto di un qualche rilievo occupa Frederick Augustus Conrad Muhlenberg.
Nato l’1 gennaio 1750 a Trappe Pennsylvania, formatosi in Germania (terra d’origine del padre), pastore luterano, il Nostro fu l’inaugurale (e, in seguito, il terzo) Speaker della Camera dei Rappresentanti USA, alla quale Camera fu rieletto in successive tre occasioni.
Primo firmatario anche del ‘Bill of Rights’ – i dieci Emendamenti alla Carta costituzionale entrati in vigore nel 1791 e concernenti i diritti individuali vengono in tal modo, complessivamente, ricordati – resta nella leggenda in particolare per un accadimento relativo al 1794, anno nel quale, per la seconda volta, ricopriva l’incarico predetto.

Era, all’epoca, la lingua germanica grandemente in uso negli Stati Uniti, numerosissimi essendo i tedeschi immigrati.
Giunse, pertanto, in discussione alla Camera una proposta che chiedeva che le leggi e le disposizioni governative fossero, da quel momento in poi, tradotte in alemanno.
La votazione in merito vide prevalere di strettissima misura il no (quarantadue a quarantuno), nel mentre il medesimo Muhlenberg si asteneva affermando che i germanici dovevano diventare velocemente americani e che poter leggere nella parlata madre le leggi avrebbe contribuito a rallentare il loro ambientamento.

La ‘leggenda Muhlenberg’ vuole, invece, che nell’occasione si discutesse se far diventare l’idioma di Goethe lingua ufficiale della Nazione e che, per responsabilità proprio di un tedesco, questo non sia accaduto.

23 gennaio 2024