Della necessità di darsi un ordinamento costituzionale giusto

Fra i maggiormente attenti allo studio e alla elaborazione di una Carta costituzionale valida e in qualche modo, se possibile, perenne, John Adams fu in Europa per non poco tempo per conoscere le leggi fondamentali dei singoli Stati del vecchio continente e per ricavarne, se del caso, ispirazione.
Ecco un frammento di quanto scrisse nel mentre si discuteva sugli Articoli di Confederazione:
“Nello stato attuale della società e delle abitudini dell’America con una popolazione che vive soprattutto di agricoltura, in piccoli gruppi, sparsa su larghi tratti di territorio essa non è soggetta a quei moti di panico, a quelle eccitazioni, a quei contagi di follia e di furore ai quali si assiste nei Paesi in cui grossi nuclei vivono su poca terra, nel quotidiano timore di soggiacere al bisogno.
Noi sappiamo perciò che un popolo può vivere ed accrescersi sotto quasi tutte le forme di governo o anche senza avere affatto un governo.
E’ però di grande importanza il cominciare bene: un ordinamento sbagliato cui si dà ora vita avrà lontane gravi e grandi conseguenze e noi siamo ora impegnati, per quanto poco riusciamo a darcene pensiero, nell’istituire ordinamenti che riguardano la felicità di centinaia di milioni di uomini insieme in un tempo che non è molto lontano”.

26 maggio 2024