Democratic and Republican National Committees

Per molti e molti decenni, si è detto e sostenuto che i due partiti maggiori ed egemoni della politica americana non avessero una vera e propria struttura organizzativa nazionale.
Le cose sono andate necessariamente mutando con l’aumentare degli impegni conseguente in specie alla diffusione (è occorso del tempo) del sistema Primarie e Caucus in praticamente tutti gli Stati e per l’avvento del confronto, in particolare televisivo, tra candidati alla nomination sempre più numerosi.
Sono pertanto oggi (non da oggi soltanto ma vie più) decisamente importanti i due National Committees.
Entrambi formati dai responsabili statali e dai loro vicari con l’aggiunta di membri rappresentanti il Distretto di Columbia e i Territori non incorporati, hanno un ‘Top official’ e una struttura.
Ovviamente, i loro interventi sono particolarmente determinanti in vista delle tornate elettorali (le Presidenziali, perbacco, ma anche le Mid Term).
Guardando al momento che stiamo vivendo – meno complicato essendo il percorso repubblicano quanto alla individuazione del candidato (Donald Trump è l’incumbent e la concorrenza è davvero relativa) – è il Democratic Committee che vediamo soprattutto agire dettando le ferree regole (i ‘criteria’) dei dibattiti ufficiali (essere ammessi ai quali, per quanto non sia determinante, è assai significativo) tra i candidati.
È poi competenza oramai riconosciuta ai Committees ragionare in merito alla Platform (il programma) del partito (sul tema, peraltro, grande influenza avrà con le sue idee e argomentazioni il nominato), organizzare alla fine del processo primario la Convention, cercare i fondi per l’attività politica, supportare le delegazioni congressuali…
È questa un’altra delle mutazioni in atto non incidenti sul sistema elettorale presidenziale vero e proprio (per quanto da qualcuno sia messo in discussione), ma, sia pure apparentemente solo ai margini, del procedimento che porta i due partiti a scegliere i candidati.
Un quadro in continue e accelerata evoluzione
E, infine, come potrebbe essere altrimenti in un mondo, gli Stati Uniti d’America, tanto articolato e mutante?