Di ‘Southern and Northern Strategy’ e di geopolitica

Il Sud?

Profondo o meno che fosse?

Conservatore.

Ovviamente, schiavista e, al momento del dunque a questo riguardo, secessionista.

Dipoi, lungamente segregazionista.

E, la Storia lo documenta, guardando ai partiti, costantemente, monoliticamente democratico.

Al punto che per oltre un secolo, dalla fine della Guerra Civile ai primi anni Sessanta del Novecento (anche se molte – si pensi al seguito che colà ebbe George Wallace – furono le successive resistenze), le elezioni governatoriali e locali si vincevano nelle Primarie interne all’asino non avendo dopo nelle urne vera consistenza l’opposizione.

Era il Partito Repubblicano talmente conscio della situazione da sostanzialmente evitare di fare a Sud propaganda politica nelle tornate presidenziali.

(Peraltro, l’attribuzione dei Grandi Elettori ai diversi Stati permetteva al GOP di vincere con buona regolarità rivolgendosi invece al solo Nord.

Si guardi, per esempio, al periodo 1860/1932: oltre sette decenni durante i quali le Presidenze democratiche assommarono a soli sedici anni!)

Il primo candidato repubblicano che non si dette in merito per inteso e andò a Sud in cerca di consensi in una sorta di ‘Southern Strategy’ fu il Generale Dwight Eisenhower.

Una prima volta, già con qualche successo, nel 1952.

Una seconda, con migliori risultati, nel 1956.

Le cose cambiarono radicalmente nel 1964, l’anno nel quale il Presidente in carica Lyndon Johnson, democratico, portò a termine una rivoluzione geopolitica epocale conquistando tutto il Nord e in qualche modo relegando a Sud il, a quel momento davvero declinante, Partito Repubblicano.

Non che quella di Johnson possa essere definita una vera ‘Northern Strategy’ intendendo con il proprio straordinario operato quanto alla politica interna il grande successore di Kennedy – un democratico texano teoricamente del tutto conservatore e invece profondo riformatore – conquistare assolutamente tutto il Paese.

(Come non ricordare, al fine di celebrare quello che Maldwyn Jones giustamente definisce “un Presidente eccezionale”, che la sua vittoria datata 1964 è la più ampia in termini di voti popolari e Grandi Elettori da quella del 1820 che vide la conferma di James Monroe?)

‘Southern’..

‘Northern’…

Geopolitica…

È sostanzialmente e salvo situazioni e personalità travolgenti (Ronald Reagan in particolare nel 1984) che per la Casa Bianca il Sud e gli Stati centrali votano repubblicano e il Nord (avendo subito una determinante erosione ad opera di Donald Trump nel 2016) e la costa pacifica democratico.