Due Vice Presidenti?

Tra gli elettori democratici, come già detto, due e contrastanti le indicazioni quanto alla collocazione politica del futuro candidato (davvero, di una donna e quindi “della futura candidata”, come promesso dal ‘presumptive nominee’?) alla Vice Presidenza.
Deve essere un (una) ‘liberal’ per poco meno di un terzo degli intervistati al riguardo.
Deve essere un (una) ‘moderate’ per oltre il quaranta per cento.
Verrebbe da dire: proponete due differenti ticket e stiamo a vedere.
Ovvio, invero che così non possa fare un solo partito.
Ma – visto che, storicamente, a ben guardare, tutto è già accaduto – un candidato a White House messo al primo posto in due ticket e pertanto affiancato da due Vice in pectore c’è stato.
Correva il 1896 e nella circostanza il partito democratico investì ufficialmente della candidatura alla Executive Mansion William Jennings Bryan.
Già membro della Camera dei Rappresentanti per il Nebraska, oratore travolgente quant’altri mai, giovanissimo (occorre avere compiuto i trentacinque anni per potersi proporre per l’alto scranno e ne aveva a quel 1896 trentasei), il Nostro fu scelto anche dall’allora significativo partito populista.
Nel ticket democratico, figurava W. J. B. con Arthur Sewall.
In quello populista con Thomas Watson.
Avesse vinto, si sarebbe visto quale delle due formazioni elettorali fosse la più votata alla carica sarebbe stato assunto il Vice colà indicato.
Perse!