E se i Grandi Elettori risultassero 269 pari?

Una ‘ipotesi di scuola’.
538 – ben lo sapete – i Grandi Elettori da eleggere il prossimo 3 novembre Stato per Stato nella cosiddetta Elezione Presidenziale USA.
538 che entreranno a far parte subito dopo del Collegio Elettorale.
Collegio nel quale il 14 dicembre seguente (‘il primo lunedì dopo il secondo mercoledì del mese’ successivo, come dispone la legge) nomineranno Presidente colui il quale tra Joe Biden e Donald Trump avrà, tra loro, raggiunto la maggioranza assoluta.
Ma se – caso assolutamente teorico ma possibile – i due candidati pareggiassero, ottenessero cioè il citato 3 novembre 269 consensi a testa?
Ecco che la competenza passerebbe – giusto il disposto del XII Emendamento del 1804 – alla Camera dei Rappresentanti, eletta anch’essa il predetto giorno novembrino, che entra in carica il 3 gennaio del 2021.
In questa sede, la votazione non sarebbe individuale (non si esprimerebbero cioè i singoli Rappresentanti, la qual cosa, se fossero di più i dem come sembra, comporterebbe la nomina di Biden) ma ‘per delegazione’.
E così facendo il peso della California e quello dell’Alaska (per fare un esempio citando i due estremi dato che il Golden State conta su 55 Grandi Elettori e lo Stato con capitale Juneau su uno) sarebbe lo stesso.
Si stanno in questa – ripetiamo, estrema – prospettiva pertanto facendo sondaggi al fine di vedere come le delegazioni sarebbero composte e conseguentemente voterebbero.
Sondaggi che prospettano alla fine un risultato di 26 Stati a favore di Trump contro 23 per il rivale, risultando la Pennsylvania oggi non attribuibile.
È questa una situazione nella quale – come nel caso in cui la maggioranza popolare nazionale sia da una parte ma quella dei Grandi Elettori dall’altra – torna a contare in modo risolutivo il fatto che gli USA siano uno Stato federale.

Nota bene
L’ipotesi pareggio e conseguente intervento camerale potrebbe concretizzarsi anche, che so?, a 268 o 267 pari.
Cosa possibile se in sede di votazione collegiale qualcuno dei delegati votasse difformemente dal previsto – o per il teoricamente perdente o per un terzo – facendo comunque mancare il proprio sostegno e parificando l’esito.