Elezioni presidenziali americane del 1792

(E’ a partire dalle votazioni del 1848 che le urne sono aperte un giorno soltanto)
La seconda tornata elettorale per la Presidenza si svolge nel 1792 tra il 2 novembre e il 5 dicembre.
Comincia ad identificarsi come mese più adatto per la bisogna il penultimo dell’anno e si vota dal giorno 2 per non interferire con le cerimonie religiose di Ognissanti.

Il Presidente uscente George Washington, come nella precedente elezione, ottiene il cento per cento dei suffragi nel Collegio Elettorale formato da centotrentadue Elettori – iniziale maiuscola per distinguerli da quelli comuni – in rappresentanza di quindici Stati (le tredici ex colonie, questa volta tutte partecipi, più il Kentucky e il Vermont, nel frattempo entrati a far parte dell’Unione).
Anche in questa occasione, il Partito Federalista sostiene per la Vice Presidenza John Adams che raccoglie settantasette suffragi nel predetto Collegio.

Peraltro, il contrapposto Partito Democratico-Repubblicano dimostra di avere un peso crescente perché, per lo scranno vice presidenziale, riesce a convogliare sul Governatore del New York George Clinton ben cinquanta voti di Elettori.

L’esito della votazione nel predetto Collegio è pertanto il seguente:
per la Presidenza, centotrentadue su centotrentadue a George Washington
per la Vice Presidenza, settantasette su centotrentadue a John Adams, cinquanta a George Clinton, quattro a Thomas Jefferson e uno ad Aaron Burr.

Da sottolineare il fatto che la partecipazione dei votanti nella circostanza fu inferiore alla precedente e la più bassa di sempre: 28.579 i cittadini alle urne.

21 febbraio 2024