Endorsement: quando?

In un mondo che tutto velocizza (quanto alla Storia, gli Imperi duravano millenni, i domini dei diversi Stati almeno qualche secolo mentre, per dire, l’Unione Sovietica, in fondo, decenni), la campagna elettorale USA si dilata oltre misura.

Siamo arrivati a ventidue mesi visto che Elizabeth Warren è praticamente scesa in campo a fine dicembre 2018 e il voto è fissato al 3 novembre 2020.

Si sono conseguentemente velocizzati tutti i corollari politici ed anche gli endorsement, le dichiarazioni di sostegno da parte di veri o presunti vip a questo o a quel candidato in vista della nomination.

Volendo (e da mesi!) è possibile cercare nel web i nomi di quanti si sono già spesi per Biden, Warren, Harris, Sanders, Buttigieg…

Nel 2016 le cose erano decisamente più rallentate e gli endorsement presero slancio soprattutto dopo i primi test elettorali: Iowa e New Hampshire, come da tradizione.

Donald Trump – alla cui vittoria non credeva ancora nessuno – ricevette il primo sostegno di peso (da un big del suo partito) solo il 24 febbraio 2016 dopo essersi affermato sia in South Carolina che nel Nevada!

Dovesse Trump vincere una seconda volta, prepariamoci ad assistere ad una campagna elettorale della durata di quattro anni sia tra i democratici che tra i repubblicani, non potendosi il tycoon più riproporre.

E a qualche endorsement dichiarato già a gennaio del 2021.

Esagero?