Essere eletti prendendo meno voti!

L’abbiamo detto e ripetuto.

Il voto popolare nazionale conta ovviamente ma può non essere determinante.

Storicamente, in ben quattro occasioni colui che infine è andato alla Casa Bianca aveva difatti preso meno suffragi del competitore.

La prima volta capitò nel 1824, anno nel quale Andrew Jackson raccolse circa quarantamila consensi in più di John Quincy Adams ma fu alla fine battuto.

Così nel 1876 allorquando Rutherford Hayes prevalse su Samuel Tilden benché il rivale avesse oltre duecentoquarantamila suffragi in più.

Ancora nel 1888 perché vinse Benjamin Harrison pur raccogliendo centomila voti in meno di Grover Cleveland.

Infine, nel 2000, nella contestatissima tornata che vide vincere George Walker Bush su Al Gore benché quest’ultimo potesse contare su circa cinquecentoquarantamila preferenze in più.

A parte J. Q. Adams (nel 1824 GOP e democratici non esistevano) gli altri in grado di catturare White House con meno munizioni erano repubblicani.

Stia pertanto bene attenta Hillary Clinton!