Frange del GOP cercano di impedire la nomination di Trump
Lo si sapeva e lo avevamo scritto.
Un gruppo di attivisti del partito repubblicano, in cerca di un ultima difesa (ritengono – continuano a ritenere malgrado l’esito delle primarie – Trump un oggetto estraneo), ha chiesto di modificare le regole in uso e di consentire ai delegati che stanno convenendo in quel di Cleveland di votare non secondo l’impegno preso ma “secondo coscienza”.
In buona sostanza, di cercare un diverso candidato.
L’operazione è teoricamente possibile (il Republican Rules Committee può cambiare la norma in questione) ma in verità improponibile.
Per prima cosa, è del tutto improbabile che nel predetto comitato – formato da centododici persone – si possa formare una maggioranza indirizzata in tal senso.
In secondo luogo, perché una decisione così fatta provocherebbe una insanabile frattura nel partito e una più che certa disfatta a novembre.
Trump, saggiamente, in proposito non fiata.