George Walker Bush: sarà lui l’ultimo presidente USA repubblicano?
Pare che da qualche tempo George Walker Bush vada dicendo di temere grandemente per il futuro del GOP.
Al punto di pensare a bocca stretta di poter essere infine lui l’ultimo repubblicano capace di arrivare a White House.
Certo, non è che il trionfo di Donald Trump nelle primarie del partito e la sua successiva nomination lo abbiano confortato.
Il tycoon nuovaiorchese era ed è visto come il fumo negli occhi dalla vecchia e ortodossa guardia GOP che non coglie affatto in lui e nelle sue istanze lo spirito, il cuore repubblicano.
Trump peraltro a parte, è in particolare il declino wasp (white, anglo-saxon, protestant) unito all’emergere delle nuove etnie (ispanici in prima linea) che in qualche modo giustifica la preoccupazione di George Walker.
Gli wasp – comunque già in partenza certamente non tutti repubblicani – non sono più maggioranza nel Paese e nell’elettorato.
Gli altri, come ebbe a sottolineare a suo tempo Mitt Romney, sono in qualche modo la negazione del sogno americano e il successo incredibile del ‘socialista’ Bernie Sanders lo dimostra.
In prospettiva (brutalmente semplificando) due le strade possibili.
La prima – che si aprirebbe in caso Trump vincesse – è la trasformazione del GOP, in qualche modo il suo snaturamento.
La seconda – se il tycoon perderà – la ricerca di una posizione più articolata quanto in specie ai problemi
relativi ai rapporti tra bianchi, ispanici e neri.
D’altra parte, non è storicamente sempre stato il partito che fu di Abramo Lincoln ad ‘aprire’ alle minoranze, a concedere loro riconoscimenti e diritti?
Vedremo.