‘Georgia on my mind’: il 5 gennaio due ‘Runoff’ per il Senato

Usualmente, non è possibile mettere contemporaneamente in gioco entrambe le poltrone senatoriali alle quali uno Stato ha diritto.
Differenti le scadenze dei mandati, difatti.
Capita però in Georgia che ciò accada, in questo del tutto anomalo 2020, in quanto, mentre il Senatore uscente repubblicano David Perdue – eletto nel 2014 – è secondo regola impegnato dallo sfidante democratico Jon Ossoff, si contendono l’altro seggio – lasciato per ragioni di salute da Johnny Isakson, anch’egli GOP – la ‘temporanea’ Senatrice (per decisione del Governatore Brian Kemp) Kelly Loeffler e l’Asinello Raphael Warnock.
Il voto del 3 novembre scorso non ha definito i vincitori.
Nello Stato con capitale Atlanta, i Laticlavi si eleggono con il ‘Runoff’.
Questo vuol dire che nella prima chiamata alle urne i candidati sono normalmente oltre i due in alternativa altrove, contrapponendosi anche più di uno per partito.
Non essendo nessuno arrivato il predetto 3 novembre al richiesto 50 per cento più uno, il ballottaggio tra i meglio classificati (i nomi sono quelli sopra riportati) è programmato per il 5 gennaio 2021.
Vogliono le circostanze che al momento i Senatori (due per Stato e per conseguenza 100) del Grand Old Party sicuramente in sella a partire dall’inizio della prossima Legislatura (la 117ª) siano 50.
Vuole il caso che se i democratici prevalgono e due scranni georgiani vanno a loro, pareggiando, arrivano in realtà alla maggioranza perché la Costituzione prevede che, appunto in tale caso, possa votare il Presidente del consesso, che, essendo Biden alla Casa Bianca, è Kamala Harris.
Nel caso in cui invece almeno uno dei due Senatori resti repubblicano, l’Amministrazione democratica si troverebbe in evidenti difficoltà quanto a non poche nomine (perfino, in caso di assoluto disaccordo, per la ratifica dei Ministri, oltre che dei Giudici, degli Ambasciatori, eccetera).
Si comprende quindi perché i due partiti siano al riguardo estremamente impegnati.
Si comprendono pertanto le accuse che i GOP lanciano ai rivali che vengono rappresentati come pericolosi ‘socialisti’, intesi se vincenti, a scardinare il sistema.
Si capiscono di contro le articolazioni democratiche che indicano in una affermazione dei contendenti un blocco, un intralcio nel campo delle volute riforme, per loro definizione ‘liberal e progressiste’.
Per quel che valgono, i sondaggi dicono che David Perdue è in lieve vantaggio su Ossoff e che Warnock dovrebbe sconfiggere Loeffler.
Manca però davvero molto tempo al voto e non poco potranno contribuire ad orientarlo gli accadimenti a livello federale.
Il fatto, per dire, che, guardando ai nomi dei suoi futuri Ministri e funzionari dello staff proposti da Biden, nessuno tra i giovani radicali ‘sinistri’ sia in prima fila avrà importanza?
Lotta dura, probabilmente all’ultimo voto, in uno Stato che – ultima annotazione – è passato al democratico dopo che dal 1996 si era costantemente espresso per i repubblicani e che con grande difficoltà elegge Senatori che non appartengano all’Elefante.
“Things Change” come diceva David Mamet, o no?