Gli indipendenti (ritenendo tale Bernie Sanders)

Nella lunga storia delle elezioni presidenziali americane, pochi – tra quelli comunque memorabili e trascurando le mille e mille pretese per così dire folkloristiche – gli indipendenti, davvero tali, candidati alla Executive Mansion.
Indipendenti in quanto autonomi rispetto ai movimenti politici di volta in volta dominanti e comunque non espressi da partiti e istanze minori.
O, invece, di contro, in corsa per la bisogna e cioè per la nomination in un ambito rispetto alle cui posizioni sono sostanzialmente estranei.
George Washington escluso (il Padre della Patria è stato il solo ‘vero’ indipendente a vincere e per due volte)…
come detto, da non considerare i tentativi di esponenti (spesso riciclati) di improvvisate cordate e coordinate…
nel Novecento, effettivamente indipendenti nel primo senso e per quanto nelle relative circostanze abbiano a volte messo insieme un improvvisato movimento a sostegno, vanno considerati
– Teddy Roosevelt nel 1912
– Henry Wallace nel 1948
– George Wallace nel 1968
– John Anderson nel 1980
– Ross Perot nel 1992
Roosevelt (l’unico capace, pur perdendo, di riscuotere uno storico risultato in termini di voti popolari e di Grandi Elettori) e Anderson usciti dal Grand Old Party dopo avere perso la nomination…
I due Wallace (su posizioni diametralmente opposte) dal partito democratico nel corso della campagna…
Perot nell’occasione citata senza nessuna, neppure neonata (il suo Reform Party lo affiancherà nel 1996), formazione.
Quanto agli indipendenti che, come Bernie Sanders nel 2016 ed oggi, hanno cercato di scardinare le resistenze degli establishment partitici per ottenerne il sostegno, da ricordare il Robert La Follette del 1912 battuto alla Convention tra i repubblicani (si candiderà poi come ‘progressista’ nel 1924)
e – lo considero tale io non credo trovando consensi – nelle fila dell’Asino, il Jesse Jackson anni Ottanta.
A ben vedere, sulla stessa strada tra i GOP il ‘libertariano’ (al punto di candidarsi una volta alla Casa Bianca proprio per il Libertarian Party) Ron Paul.
È – come indicato – un indipendente ‘vero’ in qualche modo in casa d’altri Bernie Sanders.
Tutta la sua carriera politica, tutte le sue idee nonché gli attuali comportamenti lo dimostrano.