Gli sconfitti: Bob Dole, classico ‘candidato d’onore’

Capita – in particolare quando un Presidente in carica e in cerca di un nuovo mandato sia con evidenza difficilmente battibile – che il partito avverso, quasi inavvertitamente palpando per così dire l’aria che tira, candidi un proprio esponente certamente di spicco, d’onore (tale la mia definizione nel caso), ma in qualche modo sorpassato.
Destinato pertanto a perdere, anche se dignitosamente.
(Non, come quando semplicemente proponga l’uomo sbagliato e il malcapitato venga travolto).
Guardando a un passato abbastanza lontano, il repubblicano Theodore Roosevelt imperversante, per dire, il democratico Alton Parker (1904).
Ad anni più recenti, opponendo al rampante Bill Clinton, l’usurato, già sconfitto quale Running Mate di Gerald Ford nel 1976, Elefantino Bob Dole (1996).
(Memorabile nel dibattito pre elettorale tra i due la frase pronunciata dal Presidente che non potendo semplicemente dire che il rivale era sorpassato se ne uscì con un “non è vecchio, lo sono le sue idee!”)
Nel caso, l’incumbent vince con relativa facilità.

10 aprile 2024