Gli sconfitti: Daniel Webster e i ‘Padri pellegrini’

Daniel Webster, molte volte ai vertici della vita politica americana dagli anni Venti dell’Ottocento alla dipartita (1852) e sempre respinto nei tentativi di arrivare alla Casa Bianca, va ricordato per le eccezionali qualità oratorie e per una immortale definizione.
A quarant’anni, era considerato il miglior avvocato in circolazione nel Paese la qual cosa ne fece di conseguenza il più pagato.
Eletto sia nell’una che nell’altra Camera, fu protagonista di accesi dibattiti.
Memorabili in primo luogo i suoi interventi al Senato contro le tesi abrogazioniste sostenute in particolare da Robert Hayne, tesi che ritenevano possibile da parte di uno o più Stati il giudicare incostituzionale, appunto abrogandola, una qualsiasi legge federale non gradita.
La sua seconda perorazione sul tema è considerata “il più famoso discorso mai pronunciato al congresso”.
Webster, nel merito, sosteneva che la Costituzione non era un patto tra gli Stati ma con la popolazione, che l’interpretazione della Carta spettava alla Corte Suprema, che l’Unione era nata per essere sempiterna, che l’abrogazione sarebbe stata considerata un tradimento.
Resta altresì memorabile il discorso che tenne nel 1820 in occasione della commemorazione del secondo centenario dello sbarco dei coloni del ‘Mayflower’ che battezzò ‘Padri Pellegrini’, espressione da allora sempre e in ogni caso usata.

Le sue aspirazioni presidenziali furono vanificate soprattutto nella campagna elettorale del 1836.
Nella fattispecie, il partito whig ritenne opportuno presentare la bellezza di tre diversi candidati, uno dei quali il Nostro.
La speranza invano coltivata era quella che nessuno dei pretendenti in lizza ottenesse la maggioranza assoluta dei delegati (come era accaduto nel 1824) e che la scelta dell’inquilino di White House spettasse per conseguenza alla Camera dei Rappresentanti.
Purtroppo per i Whig, sia pure per il rotto della cuffia, il Vice Presidente uscente Martin Van Buren, democratico, prevalse anche in voti elettorali e si insediò.

Presidenza a parte, Webster fu Segretario di Stato in due differenti periodi.
Dapprima, scelto da William Harrison e confermato dal successore John Tyler, tra il 1841 e il 1843.
Quindi, chiamato da Millard Fillmore, dal 1850 alla morte, nell’ottobre del 1852.

14 aprile 2024