Gli sconfitti: George Wallace, il segregazionista

Quante mai volte George Wallace ha cambiato opinione e posizione a proposito del segregazionismo?
Sconfitto per il Governatorato dell’Alabama quando per qualche verso liberal.
Eletto a valanga quando passato al razzismo più becero.
Rieletto, infine, pentito e di bel nuovo liberale.
Non sapremo forse mai chi fosse e cosa davvero pensasse Wallace.
Sappiamo invece che nelle presidenziali del 1968, proponendosi come ‘terzo’ contro Richard Nixon e Hubert Humphrey, seppe conquistare tutti e cinque gli Stati del ‘profondo Sud’ e un bel mucchietto di delegati.
Dopo quello conseguito da Teddy Roosevelt nel 1912, il miglior risultato di tutto in Novecento di un aspirante alla Casa Bianca non espresso dai due partiti dominanti.
Ci riprovò quattro anni dopo, questa volta nelle primarie democratiche, ma un attentato lo costrinse sulla sedia a rotelle.
Non fu, alla fine, neppure questo a fermarlo a livello nazionale.
No, è che il suo momento e quello dei segregazionisti in genere era passato.

27 aprile 2024