Gli sconfitti: Henry Clay, come riusciva a perdere White House, nessuno

Uno dei tre potenti (con lui, Daniel Webster e John Calhoun) componenti il ‘Grande Triumvirato’ che dettò per decenni l’agenda delle attività politiche americane nella prima metà dell’Ottocento.
Un Senatore per il Kentucky eletto mille volte (e fra l’altro considerato da una apposita Commissione presieduta da John Kennedy tra i migliori cinque Laticlavi della storia).
Un autorevole Speaker della Camera dei Rappresentanti.
Un forte Segretario di Stato.
Un importantissimo Legislatore.
Nel 1814, componente della Delegazione USA a Gand per articolare e concludere il Trattato che poneva fine alla cosiddetta ‘Guerra del 1812’.

Tutto questo e ancora di più è stato Henry Clay, infinite volte in corsa per la candidatura alla Casa Bianca e in tre circostanze capace di ottenere l’investitura.
Salvo poi sempre essere sconfitto al momento decisivo dal rivale di turno.
Nel 1824 con altri pretendenti del Partito Democratico Repubblicano, arrivando quarto.
Nel 1832, contrapposto per i Repubblicani Nazionali a Andrew Jackson e sonoramente battuto.
Nel 1844, da Whig, sconfitto dal dark horse democratico James Polk.
Con ogni probabilità, se un quadriennio dopo fosse stato nuovamente proposto, ce l’avrebbe finalmente fatta.
I Whig invece gli preferirono il Generale Zachary Taylor (poi eletto) comandante le truppe americane nella recentissima Guerra col Messico.
Fu allora che Clay sbottò dicendo:
“L’avessi saputo, avrei sparato anch’io a qualche messicano!”

Ciò detto, non può essere qui taciuto il suo decisivo contributo a favore della elezione nel 1824 di John Quincy Adams, contributo che gli diede in cambio la titolarità nei quattro anni seguenti della Segreteria di Stato.
Era nel 1824 citato, arrivato quarto nella conquista degli ‘Electors’, nessuno peraltro tra quanti lo avevano preceduto in grado di ottenere la maggioranza assoluta degli stessi e vincere.
Passata alla Camera (la prima ed unica volta nella vicenda americana elettorale federale) la patata bollente secondo la norma vigente, fece alla fine in modo che lo scranno andasse al citato J. Q. A. facendolo prevalere nei confronti del Generale Andrew Jackson, relativamente primo per voti popolari e Grandi Elettori, che si aspettava come fosse un suo diritto governare e comunque moralmente giusta la nomina.
In conseguenza, quattro anni di gravi contrapposizioni e crisi, la formazione, dissolvendosi sostanzialmente il Democratico/Repubblicano, del partito Democratico tuttora tra i più dominanti.
E nel 1828, la sconfitta di Quincy Adams alla quale il 4 marzo 1829 farà seguito l’Insediamento del rivale fatto che segna l’avvento della borghesia al potere fino a quel momento in mano alla aristocrazia agraria.

25 marzo 2024