Gli sconfitti: Horace Greeley, un caso davvero unico

Figura di vero rilievo e non solo in campo politico quella di Horace Greeley.
Direttore di giornali fin dalla giovane età, giornali spesso da lui stesso fondati, fu tra i più forti sostenitori dell’abolizione della schiavitù.
Venuto a morte – politicamente parlando – il partito whig nel quale aveva militato, il nostro fu nel 1854 tra i fondatori del partito repubblicano.
Finita la Guerra di Secessione (aveva, ovviamente, parteggiato per il Nord), accusando di corruzione il suo stesso partito, nel 1872, si propose come candidato a White House, non per i democratici (che, comunque, lo appoggiarono), ma per il neonato e presto sepolto Partito Repubblicano Liberale.
Purtroppo, fu sconfitto rovinosamente da Ulysses Grant.

Provato dalla dipartita della moglie Mary Young Cheney – deceduta pochi giorni prima del voto novembrino – e piegato dalla débacle elettorale, raggiunse all’altro mondo l’adorata moglie il 29 novembre 1872.

E’ questo l’unico caso nel quale gli Elettori (con l’iniziale maiuscola per distinguerli dagli elettori comuni) collegati a un candidato (sia pure perdente) non hanno potuto esprimersi in sede di Collegio.
I sessantasei ‘suoi’ delegati, sciolti da ogni sia pur etico impegno, dispersero pertanto nell’occasione i loro voti.

4 aprile 2024