Gli sconfitti: William Crawford

Uno storico colpo apoplettico.
Già Senatore, Presidente pro tempore della Camera Alta, Ambasciatore a Parigi, Segretario alla Guerra, nel 1824, anno elettorale, William H. Crawford ricopriva l’incarico di Segretario al Tesoro degli Stati Uniti.
Designato quale suo successore da James Monroe, ottenne una Nomination mutilata visto che alla riunione nella quale fu scelto partecipò all’incirca solo un terzo dei congressisti all’epoca aderenti al suo partito.
Partito, quello democratico/repubblicano, che nell’occasione si frantumò arrivando le diverse fazioni a proporre addirittura quattro candidati.
Contro Crawford, John Quincy Adams, Andrew Jackson e Henry Clay.
Il Nostro, a novembre, si piazzò terzo nel computo dei delegati nazionali e, non avendo nessuno raggiunto il numero di voti elettorali per vincere, avrebbe potuto aspirare ad essere scelto dalla Camera dei Rappresentanti chiamata, secondo il dettato costituzionale, a optare per uno tra i tre primi classificati (lo avevano preceduto, nell’ordine, Jackson e Adams, che sarà poi per un quadriennio a White House).
Fato vuole, però, che Crawford, nel corso della campagna elettorale, fosse stato colpito da un colpo apoplettico, il che, ragionevolmente, lo escludeva.
Fu proprio per la sua mancata presenza quale possibile Presidente che, essendosi ristretta la lotta tra i due primi classificati, Henry Clay, quarto e fuori dal gioco, raggiunse un accordo con Adams convogliando su di lui i propri delegati e ricevendone in cambio poco dopo l’insediamento la nomina a Segretario di Stato.
Da qui, l’asperrima contrapposizione J. Q. Adams/Andrew Jackson.

28 aprile 2024