Gli svizzeri e la politica americana dei primi decenni dell’Ottocento

Svizzero?

Per il vero Albert Gallatin era nato a Ginevra nel 1761, molto prima quindi della entrata ufficiale (1815) della Città nella Confederazione Elvetica.

Fu, peraltro, per la capacità politica dimostrata e gli incarichi ricoperti, tra i più importanti uomini di governo e facitori degli allora giovanissimi Stati Uniti laddove era approdato negli anni Ottanta del Settecento.

Senatore, Rappresentante, Segretario di Stato al Tesoro (sua la più lunga permanenza nell’incarico, oltre dodici anni all’inizio del diciannovesimo secolo), Ambasciatore in Francia e in Inghilterra, fu tra i negoziatori della Pace di Gand (firmata il 24 dicembre 1814) che pose fine alla Guerra del 1812.

E capitò che si pensasse a lui altresì come possibile Presidente.

Chapeau!

Che dire, passando a William Wirt (in realtà, figlio di uno svizzero tedesco), se non che gli elvetici dovevano essere davvero particolarmente capaci visto che, come Gallatin al Tesoro, il suo incarico di Ministro della Giustizia è quello di maggior durata (dal 1817 al 1829) nella Storia americana?

Wirt – uomo di legge e saggista – è soprattutto invero da ricordare per essere stato il primo candidato alla Presidenza scelto da un partito nel corso di una Convention.

Fu infatti il Partito Antimassomico a indire appunto la prima Convenzione nel 1831 in vista delle elezioni dell’anno successivo e nella circostanza ad indicarlo per la contesa.