Green Party, Jill Stein domina

Il quarto partito?

Stando ai più recenti esiti, guardando alle intenzioni di voto e dimenticando i fasti del 2000 – allorquando, con alla guida Ralph Nader, ottenne il due e settantaquattro per cento dei suffragi – negli Stati Uniti il quarto movimento politico più votato nelle elezioni presidenziali è oggi è il Green Party (ovviamente, dopo l’asinello e l’elefantino, ma anche dietro i libertariani).

Sua leader, in corsa già nel 2012 (ottenne quasi quattrocentosettantamila voti, record assoluto per una donna), Jill Stein, medico e attivista politico.

I verdi USA hanno in programma la propria convention a partire dal 4 agosto in quel di Houston

Intanto, nei singoli Stati, si sono svolte, hanno luogo o sono in procinto di svolgersi le primarie.

Per il vero – come per i repubblicani, i democratici e ancora di più – i sistemi di elezione dei delegati statali usati non si limitano alle primarie visto che in non pochi Stati si svolgono delle convention locali e in altri si vota nei caucus.

Finora, netto e indiscusso il predominio della Stein che domina tranquillamente il lotto dei candidati, tra i quali, lontanissimi in quanto a delegati conquistati, si illustrano William Kreml, Kent Mesplay, Darryl Cherney e Sediman Kinamo Christin Moyowasifza Curry.

Per dare un’idea dei risultati, nelle primarie della California Jill Stein ha ottenuto il settantasei e quattro per cento dei voti; nella convention del Connecticut, addirittura l’ottantotto e otto; in Illinois l’ottantasei e nove.

L’unico Stato nel quale non ha superato il cinquanta per cento, sfiorandolo, è il Massachusetts.

Così stando le cose, ovvia la sua nomination a Houston.

Ovvio, altresì, che i media la trattino come candidata.