I sondaggi elettorali a partire dal 1936

Abbiamo tutti ben presente il disastroso (come altrimenti definirlo?) comportamento di praticamente tutti gli Istituti a ciò dediti che nel corso della campagna elettorale 2016 hanno ‘dato i numeri’ (viene da scrivere) collocando costantemente – perfino nel giorno delle votazioni! – in netto vantaggio Hillary Rodham Clinton e trascurando del tutto, quanto a possibilità di vittoria, Donald Trump.
Dopo di che, per la Storia, la prima rilevazione concernente le indicazioni di voto relativa alle cosiddette elezioni presidenziali americane risale al 1936 ad opera della Gallup.
Preciso che i dati dei quali si parla si riferiscono all’intera Nazione e non tengono conto delle singole realtà (gli Elettori – con l’iniziale maiuscola per distinguerli da quelli comuni dato che loro specifico compito è eleggere il Capo dello Stato essendo quella presidenziale USA una elezione ‘di secondo grado’ – si conquistano Stato per Stato e non a livello nazionale) e che è possibile vincere e conquistare White House anche ottenendo un numero di voti inferiore rispetto al rivale.

I casi precedenti più eclatanti (quelli nei quali i risultati hanno smentito le rilevazioni ma anche quelli nei quali il primo a condurre nei sondaggi ha poi perso) sono relativi al
1948, allorquando un Harry Truman indietro di otto punti percentuali a luglio e ancora di cinque a fine ottobre, vince di cinque su Thomas Dewey;
1968, in quanto Hubert Humphrey, in vantaggio di cinque punti a luglio perderà da Richard Nixon, sia pure, per quanto riguarda le percentuali, per pochi decimali;
1980, perché Ronald Reagan, infine vincitore per nove punti su Carter, a luglio è dato indietro di sette;
1988, il massimo sovvertimento – ventuno punti! – dappoiché George Herbert Bush a luglio è staccato di quattordici da Michael Dukakis e finirà per vincere di sette;
1992, a luglio lo stesso G.H. Bush è avanti di otto su Bill Clinton è perderà di sei;
2004, a luglio John Kerry è in testa di cinque punti e sarà sconfitto di tre.Quanto al 2020, invero sostanzialmente confermate le previsioni.

25 gennaio 2024