I sondaggi tra l’8 e il 10 luglio

Hillary Clinton, democratica, trentanove per cento.

Donald Trump, repubblicano, trentasette.

Gary Johnson, libertariano, dodici.

Indecisi, dieci.

Questo l’esito di un sondaggio nazionale di un qualche peso.

Il margine di errore è dato nel caso al due per cento, la quale cosa significa che i due contendenti maggiori sono praticamente alla pari.

Ricordo che il ‘terzo’ ed eventualmente il ‘quarto’ (potrebbe essere la verde Stein) candidato per partecipare ai dibattiti televisivi deve arrivare al quindici per cento nelle intenzioni di voto.

Altresì che l’ultima volta che un terzo, nel caso un indipendente (non era appoggiato da un partito come dipoi con risultati inferiori nel 1996), 

fu ammesso ai citati confronti tv fu nel 1992 e si trattava di Ross Perot.

Non va mai dimenticato, infine, che i sondaggi ‘giusti’ sono quelli Stato per Stato visto che i grandi elettori è appunto negli Stati che si conquistano.